In barca con il motore efficiente ed i ricambi giusti
Fonte : Fabio Galassi per Nautica Report
Spiagge seducenti, coste frastagliate, isole da sogno. Questa è la parte dell’Italia che è bagnata dal mare.
E’ possibile invece acquistare, per iniziare, un piccolo natante di occasione, motorizzato con un fuoribordo usato la cui potenza non prevede il possesso della patente nautica, spendendo una cifra inferiore a quella necessaria per l’acquisto di un iPhone di ultima generazione. E quante persone cambiano il proprio telefonino più di una volta l’anno!
I consumi dei recenti motori fuoribordo a quattro tempi sono veramente ridotti e nonostante il prezzo del carburante sia ora più salato dell’acqua di mare, la spesa per una bella giornata trascorsa solcando le onde, è di poche decine di euro.
Certo, c’è la spesa per il rimessaggio e quella purtroppo è una nota dolente. Vi sono però natanti in vendita che comprendono anche il carrello porta barca, e se si può disporre di un cortile, di un pezzo di giardino, di un box o del terreno di un amico che ci riserva un piccolo spazio per la nostra barca nei mesi invernali, la spesa per il rimessaggio si può risparmiare.
Se ci pensiamo bene, il costo per una giornata in mare trascorsa con una piccola barca è anche inferiore al costo necessario per l’affitto giornaliero dell’ombrellone, delle sdraio o dei lettini, ai quali poi si aggiungono altre spese inevitabili: i gettoni per la doccia calda, le fettine di cocco, il pareo del vucumprà che alla Signora non serve affatto perché ne possiede altri diciannove ma pare brutto dirle di no, il massaggino della cinesina e così via.
E poi bisogna tenere conto di altre situazioni che in barca non si verificherebbero: i bambini non si perdono, le pallonate non arrivano, la pallina lanciata violentemente dal ragazzotto maleducato che gioca a racchettoni non ti cieca un occhio. La sabbia non ti entra nel costume e non ti bruci i piedi per raggiungere il bagnasciuga, e poi vuoi mettere la differenza?
Con il tuo piccolo natante viri a sinistra e trovi dietro uno sperone di roccia, una caletta meravigliosa, viri a dritta (cercando di non ritornare sullo stesso punto) e sei di fronte ad un’insenatura dove il fondale si rastrema su quella spiaggetta dall’acqua tersa e trasparente che in quel momento è soltanto tua.
Lo so, non convincerò un amante degli stabilimenti balneari o della spiaggia libera a comprarsi una barca.
Ma a tutti gli altri che hanno l’intenzione di farlo, o che già sono recenti possessori di un natante o di un’imbarcazione (c’è differenza perché il natante ha una lunghezza fino a 10 metri, l’imbarcazione oltre i 10) vorrei dare qualche consiglio:
- La prudenza in mare non è mai troppa, e bisogna usare quello che spesso non si usa: il buon senso.
- Anche se non si ha la patente nautica perché si è possessori di un’unità da diporto con motore fuoribordo inferiore a 30 Kw (40,8 Cv) è necessario comunque avere una buona conoscenza delle regole stabilite per chi va per mare (dotazioni, precedenze, distanza dalla costa etc.).
- Andare adagio nei porti, nei canali, vicino la costa ed in tutte quelle situazioni che necessitano estrema attenzione.
- Tenere cura in particolar modo dell’integrità di quella parte della barca o del gommone, quasi sempre realizzata in vetroresina oggi anche nei gommoni, che si chiama opera viva e che corrisponde alla parte immersa in acqua. E’ più importante dell’opera morta (quella sopra l’acqua).
- In ultimo, e qui voglio spendere due parole in più, è importantissimo avere cura del proprio motore fuoribordo.
Effettuare la necessaria manutenzione solo ed esclusivamente nelle officine autorizzate e possibilmente dai concessionari ufficiali che ne hanno l’assistenza tecnica. Si tratta di personale altamente qualificato che viene aggiornato continuamente dalle case produttrici e quindi totalmente affidabile e professionalmente competente. Diffidate assolutamente dei tuttologi e dei meccanici improvvisati, magari consigliati da un conoscente, perché vi convinceranno di saper fare tutto e di risolvere tutto. Ne girano tantissimi di questi fanfaroni, specialmente negli ormeggi di Fiumicino (zona limitrofa alla nostra redazione). Purtroppo anche il sottoscritto ha avuto in passato l’infelice idea di servirsene, con risultati disastrosi.
I ricambi del motore devono essere quelli ORIGINALI della casa madre e non i commerciali, perché i ricambi originali sono appositamente studiati dalle case produttrici per sopportare molto meglio quello che viene definito lo “STRESS DEL MATERIALE” (stress termico e punto di “snervamento” di un solido). Mentre i ricambi commerciali sono…commerciali, e non sempre costano meno.
La sicurezza in mare, voglio ripeterlo ancora una volta, è estremamente importante. In mare non esiste l’ACI, non ci sono piazzole di sosta e la strada non è sempre liscia.
Per questo dobbiamo avere la sicurezza dell’efficienza del nostro motore, perché è quello che ci riporta a casa e quello che, saputo ben mantenere ci può dare, anno dopo anno, grandi soddisfazioni, con belle ed indimenticabili giornate trascorse in compagnia della nostra famiglia, o dei nostri amici, od anche per la sola passione di pescare dalla barca, oggi più facile e meno vietato che dalla spiaggia.