La perizia navale: quanto costa?

26 aprile 2018 notizie tecniche
La perizia navale: quanto costa?

E’ un investimento minimo ma di grande importanza. Su barche usate di 70/80.000 euro il costo del perito in media è compreso tra l’1% e il 2% del prezzo (tra i 50-80 euro e fino a 100 euro e più per mt lineare) escluse eventuali spese di trasferta. Per barche di medie dimensioni (9/10-14/15 mt) oscilla nella media tra i 500 e 900 euro. Il costo normalmente è a carico del compratore e sta a lui quindi la scelta del perito.

 
Se si considera che la provvigione di mediazione nella compravendita in Italia è circa il 5% del prezzo, possiamo affermare che è sicuramente un investimento economico e consigliabili da affrontare, ovviamente da valutare caso per caso.


Il servizio di perizia non è paragonabile al commercio di beni che vengono saldati al fornitore in 60, 90 giorni, ma sono prestazioni professionali che iniziano al momento del conferimento dell’incarico e per le quali si comincia a spendere tempo e denaro da subito. Pertanto, di norma, non vengono accettati pagamenti postdatati o altre formule. Di regola: anticipo al conferimento dell’incarico e saldo alla consegna della relazione peritale.


Vige la nota formula: No cash No splash! come molti cantieri di rimessaggio usano ripetere.

 
Ulteriori indagini (ultrasuoni, termografia, e diverse altre indagini strumentali) hanno una tariffa aggiuntiva, come anche specifiche richieste di dettaglio.

 

LA SCELTA DEL PERITO

Non è semplice. Scegliere il tecnico sbagliato equivale a non aver fatto la perizia. Esperienza e serietà sono alla base della scelta. Lavorare con i grandi broker sicuramente è un valore aggiunto. Essere iscritto all’albo dei periti ed esperti della Camera di Commercio è la condizione necessaria e la qualifica di Ingegnere o Architetto ancora di più.


Non è detto che un perito debba per forza trovare un difetto per essere un buon tecnico, come anche evidenziare troppo le piccole problematiche per poi riferire che sono insignificanti. Non è un esame per il quale chi produce più materiale è più bravo ! …….Less is more! ( il meno è il più )


Su google, nei porti, nel cantiere di fiducia, nella propria compagnia assicurativa, insomma i modi per trovare un perito sono tanti e tanti sono i periti ed esperti nautici (in italia ci sono 45 camere di commercio e due ordini professionali tra Ingegneri e Architetti). E’ pubblico l’accesso online di ricerca periti ed esperti nautici nei ruoli tenuti dalle camere di commercio italiane, come l’albo architetti e ingegneri italiani.

 

LE LIMITAZIONI DELLA PERIZIA

Si precisa che generalmente le visite effettuate sono da intendersi limitate alle sole zone fisicamente accessibili dell’imbarcazione che vengono esaminate esclusivamente “a vista”, pertanto l’ispezione seppur accurata, effettuata con la massima cura ed in buona fede, non può quasi mai garantire la conoscenza della totalità delle anomalie o difformità presenti sull’imbarcazione al momento dell’ispezione.


Zone inaccessibili, ricoperte, o non visibili ( dietro fodere in tessuto o legno, sotto i celetti delle cabine, sotto pagliolati inamovibili ecc.) durante le visite non distruttive non si possono quindi valutare.


La relazione tecnica non può escludere completamente l’esistenza di difetti, danni isolati o deterioramenti presenti e ne garantire contro errati disegni di costruzione, difetti occulti o latenti. La relazione rappresenta esclusivamente lo stato di fatto e le condizioni generali dell’imbarcazione alla data della perizia, essa è un imparziale opinione sottoscritta e non può essere considerata una garanzia ne esplicita ne implicita, né può certificare la funzionalità e il mantenimento nel tempo delle singole voci.


La relazione peritale non comprende nessuna garanzia, riguardo il proprietario dell’imbarcazione o altre garanzie riguardanti lo stato ipotecario, oneri o debiti gravanti sull’imbarcazione.

 

QUALI GLI STRUMENTI PER PERIZIARE UNA BARCA?

Il Perito oggi si avvale, sempre piu spesso, di strumentazione elettronica molto specifica sia per ottenere una diagnosi più precisa, sia per un riscontro e conferma di quanto ipotizzato ed intuito. Un aiuto importante nella valutazione, ma l’abuso può risultare un danno.


L’esperienza rimane l’unico strumento per una corretta visita valutativa e solo in seguito la tecnologia sofisticata e costosa potrà, nel caso, essere di supporto per rassicurare, confortare e spesso giustificare parcelle esagerate !. L’uso e l’abuso di certi strumenti e dei dati riportati può sentenziare diagnosi inaffidabili se non interpretati con significato.


Vediamo allora quali sono gli apparecchi più diffusi e capiamo il loro utilizzo e i loro limiti:

 
- Misuratore d’umidità, Igrometro (Rilevatore d’umidità Skinder, Skipper Plus Tremax)

La rilevazione dell’umidità nello stratificato di vetroresina o legno (compensato, massello, massello incrociato, ecc. ecc.) avviene per principio di conducibilità galvanica, per trasmissione d’umidità tra i due supporti di gomma che si trovano nella parte sottostante allo strumento e che vengono appoggiati alla superficie da esaminare. Utile nel monitoraggio della carena e opera viva.

Bisogna saperlo interpretare e conoscere i valori di riferimento considerando quanto tempo la barca è rimasta in acqua o in secco.


Non dobbiamo spaventarci se ci allarma con un bip!, spesso in questi casi la misurazione è stata fatta in una zona in prossimità di serbatoi, rinforzi di struttura, sentine, ristagni ….o sul bulbo, ecc.


E’ fondamentale per seguire i lavori di rifacimento della carena in caso di osmosi o per garantire che il fondo da trattare è asciutto per eseguire i cicli preventivi e per poi essere resinato.

- Misuratori di spessore a Ultrasuoni (Epoc XT , Olympus MG 45, CYGNUS 6+….)

Tecnica impiegata (UT) nella ricerca di difetti nei materiali e spessimetrie, in pratica svolge una ecografia degli spessori, risulta molto utile per seguire riparazioni sulla vetroresina oppure per controllare lo spessore delle lamiere nel caso di una barca in ferro, acciaio, alluminio. Nella vetroresina invece è utile per individuare quali sono i punti dove intervenire per la riparazione.


La richiesta di un esame con ultrasuoni non è necessaria a qualsiasi barca e sopratutto costerà di più la perizia. Non bisogna farsi prendere dalla moda e dalle ansie!


L’utilizzo richiede molta esperienza (qualifica di ultrasuonista di 2° livello) e un vasto database per raffrontare i dati raccolti. In caso di perizia è necessario conoscere esattamente gli spessori forniti dal costruttore relativi alla resinatura o se in metallo servono i disegni col piano dei ferri. Tutte cose difficilmente reperibili specialmente quando parliamo di barche datate. Senza questi documenti è difficile misurare correttamente uno scafo.

 
Consigliato in casi necessari quali ad esempio delaminazioni a seguito di urti evidenti o sospetti, rifacimento spessori, controllo lamiere metalliche da sostituire.


- Camera termografica (Flir Reporter Professional)

Tecnica per la ricerca delle differenze termiche anomale. L’analisi è utilizzata per l’individuazione di delaminazioni, osmosi, intrusioni d’aria, incollaggi difettosi, presenza di acqua o umidità in materiali compositi e legno. Sfrutta il principio degli infrarossi e fotografa le fonti di calore fornendo un’immagine a colori. Possiamo controllare così se l’impianto elettrico ha dispersioni o parti che si surriscaldano, come fusibili, connessioni, derivazioni, oppure vedere se la sala macchine è ben coibentata o vi sono dispersioni di calore.


In realtà anche qui si abusa dello strumento e, a parte il costo importante di una perizia con la termocamera, non serve necessariamente per valutare il buono stato generale di una barca. Nell’edilizia si utilizza per indagini sulla coibentazione e sulla dispersione di calore quindi sulla classe energetica dell’abitato. Chi utilizza in edilizia una termocamera deve aver fatto un corso di termografia specializzato, nella nautica nessuno lo richiede.


Consiglio di avvalersi della collaborazione di un tecnico specializzato in termografia che è in possesso di certificato di secondo livello e di una macchina professionale di migliaia di euro in grado di rilevare qualsiasi imperfezione.

 

Ne esistono tanti ancora: Martello digitale, Endoscopio, Tensiometro sartiame, Corrosiometro, sonde, fibre ottiche, analisi degli oli, liquidi di contrasto e così via!!. Tutti strumenti molto utili se utilizzati nello specifico, per riparazioni o per ricerche molto mirate, meno utili quando vogliono essere un sistema di illusione, una moda per aumentare il costo di una semplice perizia…!


In questo settore l’uomo ancora oggi è quello che fa la differenza, l’esperienza è il vero valore da considerare e gli strumenti moderni restano un valore aggiunto utile ma non del tutto indispensabile.

 

CONSIDERAZIONI FINALI

“…Evviva le navi! Con il loro ansimare, scuotere e sospirare; con il loro gioire delle carezze delle onde, con il loro godere nell’amplesso del mare, le navi sono a misura d’uomo. Teniamole in vita come una prova d’amore. Usiamole per far felici gli ultimi romantici. Usiamole per salvare i depressi“ (Tiziano Terzani)


Un perito non può solo essere un esperto tecnico ma deve anche saper navigare (o aver navigato) e conoscere l’oggetto in uso che valuta. Deve saper come regolare le vele, come stare al timone, come manovrare, come affrontare il mare nelle diverse situazioni per saper scegliere e decidere.


La barca è principalmente un “mezzo” che oltre ad essere tecnicamente adatto e servire per navigare, rappresenta anche lo stile di vita e la cultura del proprio armatore. Un buon perito è un consulente a tutto campo, dalla primaria valutazione della bontà dell'acquisto fino a capire le esigenze personali e i limiti soggettivi di ogni singolo armatore, passando attraverso l’imparzialità e la conseguenza logica e analitica delle proprie deduzioni.


“….Sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teoria. La semplicità è l’ultima sofisticazione..” (Leonardo Da Vinci)


Un perfetto equilibrio fra qualità tecniche, esperienza pratica e cultura del mare che non accetta molte semplificazioni o mezze misure in quanto il mare non è mai cambiato nei secoli pur senza essere mai lo stesso, nonostante il nostro tentativo di utilizzarlo, dominarlo, goderlo o semplicemente attraversarlo.


In conclusione parafrasando Antoine de Saint-Exupéry “….Se vuoi costruire una barca, non radunare solo uomini per tagliare legna, dividere i compiti e impartire ordini, ma insegna loro la nostalgia per il mare vasto e infinito….”

 

SCHEDA RIASSUNTIVA E CONSIGLI PER GLI ACQUISTI

Può essere utile avere una serie di indicazioni e un’idea di massima sul costo totale nell’operazione d’acquisto di una barca a vela usata e immatricolata, non un natante (10 – 14 mt circa):

 

- Provvigione Broker: in media non dovrebbe essere inferiore al 2% del prezzo di vendita ma si attesta nella stragrande maggioranza dei casi al 5%. Varia in funzione del prezzo di vendita, più è alto più bassa è la percentuale. Spesso per imbarcazioni in vendita al di sotto di una certa cifra ( diversi broker stabiliscono 30/40.000 euro ) si stabilisce un prezzo fisso da corrispondere al broker e non in percentuale ( in media 2.000 euro ). Sono casi rari ma possibili.
 

- Perizia: in media di base standard compresa tra 500 e 900 euro escluse eventuali spese di trasferta e altro a richiesta

 
- Alaggio, varo, pulizia lancia e invaso: per controlli di perizia. E’ in base al peso, lunghezza imbarcazione e tempo di sosta e soprattutto tariffario cantiere. Alaggio/varo tra 400 e 700 euro – pulizia a pressione carena 150 euro – spostamento, taccatura e invaso ( per controllare l’umidità scafo almeno 72 ore, ma dipende da stagione e clima ) a discrezione del cantiere e di accordi eventuali.


- Antivegetativa: E’ in funzione dei mq di carena da lavorare ( barche dislocanti a chiglia lunga, fondo piatto con pinna di zavorra e barche plananti tipo motoscafi ) in media tra 1.000/1.500 euro compreso materiale, manodopera e tempo di sosta per l’operazione. Ovviamente si parla di carteggiata e due mani antifouling.

 
- Service motore: varia in funzione della potenza e modello motore, in media un tagliando standard ( olio, filtri, girante, cinghia, liquidi, e controllo ) si aggira tra i 200 e 500 euro.

 
- Sosta annuale: si ipotizza dal momento del possesso e per tutta la durata della proprietà un costo fisso annuale da corrispondere ad una marina o cantiere di rimessaggio che varia notevolmente da nord a sud, da versante tirrenico e adriatico e da località a località. In media oscilla tra un minimo di 2.500 euro fino ad arrivare a 10.000 euro e più in condizioni privilegiate e in località rinomate. Nel caso di trasferimento in altro stato europeo le cifre sono ovviamente altre.

 
- Passaggio proprietà: In agenzie ACI intorno ai 1.200/1.500 euro, così suddivise:

Euro 1.000 circa di spese fisse:

bolli (n°4 da 14,62 euro), bollettini 92 euro circa, raccomandate, imposta registro fissa fino a 18 mt LFT (809 euro), trascrizione/voltura.

Euro 250/500 di diritti agenzia :….a discrezionalità !!

stesura atto, autentiche firme, pagamenti vari (uffici postali + agenzia delle entrate) e tutto l’incartamento per la trascrizione/voltura alla capitaneria di Porto di appartenenza entro i termini di legge (entro 60 giorni).


Attenzione: la mancata presentazione dell'atto nei termini stabiliti, per la trascrizione, comporta la sanzione amministrativa da Euro 307,00 a Euro 1.033,00 e il ritiro della licenza di navigazione.


TASSA REGISTRO 809 EURO

TRASCRIZIONE 140 EURO ( bollettini, bolli )

DIRITTI AGENZIA (stesura atto, autentica firme, pagamenti bollettini e agenzia entrate ( f24 ), documenti per trascrizione) 300 / 500max

 
Eventuale rinnovo annotazioni di sicurezza/Rina: in base alla lunghezza e potenza motori, oscilla tra i 350 e 500 euro

Eventuale revisione Zattera: in media si calcola 500 euro ma è solo indicativo, troppi parametri cambiano il costo.

Eventuale rinnovo Dot sicurezza: in media si puo spendere tra i 150 e 300 euro

Stipula Assicurazione: solo per responsabilità civile, si assicura il motore in base ai kw, al massimo con poche centinaia di euro, in media 150 euro.

 

In conclusione oltre alle spese del costo d’acquisto della barca, bisogna quasi sempre prevedere un ulteriore costo che oscilla tra i 5.000 e i 10.000 euro per diventare Armatore apportando anche piccole migliorie spesso indispensabili per navigare. 

 

Arch. Sacha Giannini
www.nauticareport.it
 

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    Persone serie e affidabili
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    Abbiamo appena concluso una permuta fra due imbarcazioni a vela che si profilava abbastanza complessa, visti i molteplici attori coinvolti, in modo eccellente e rapido (anche per il periodo in cui è avvenuta, agosto). Grande professionalità e 'sana leggerezza'; ancora un grazie ad Alessio e Tommaso.
  • Andrea B.

    Abbiamo concluso una vendita in pochissimo tempo, nautica elbana ha dimostrato competenza, professionalità ma soprattutto grande correttezza. Bravissimi!