La pesca ad aprile

28 aprile 2018 news nautica elbana
La pesca ad aprile

A meno di colpi di coda all’ultimo minuto da parte dell’Inverno, in questo periodo la primavera avanza decisa e con essa la natura si risveglia dal lungo torpore. In mare, però, le stagioni cambiano con un po’ di ritardo. L’acqua è ancora molto fredda e solo verso fine mese il riscaldamento dei raggi solari, grazie anche al deciso aumento delle ore di soleggiamento, produrrà i suoi benefici effetti in modo significativo sul liquido elemento.


Comunque, in mare qualcosa cambia e nuove possibilità di pesca si offrono a chi saprà coglierle. E poi, diciamocelo francamente, per noi amanti del mare è sempre bello uscire con la barca per una pescata, però col mare calmo, e le temperature miti di una bella giornata soleggiata è decisamente meglio!


Traina col vivo

Solo alla fine del mese, forse, potremo registrare il primo massiccio arrivo dei serra alla foce del Tevere. Fino ad allora, la situazione è ancora quella del mese precedente, pochi pesci e dunque poche possibilità di divertimento. Soltanto da Maggio in poi avremo garanzie di successo, meglio quindi pazientare ancora un pò, tanto ormai manca davvero poco. Intanto potremo ingannare l'attesa pescando ancora per un pò le sempre presenti spigole che entrano ed escono dal fiume al ritmo delle maree.


Alle secche di Tor Paterno, trainando a fondo con le esche di stagione (seppie, sugarelli, fragolini) o anche con gli artificiali (in questa stagione alle volte incredibilmente efficaci, anche più del vivo) è possibile effettuare bellissime pescate di dentici. In Aprile ed in Maggio, tendono a formare branchi numerosi per il “montone” (attività riproduttiva). La cosa difficile è riuscire a trovare il posto giusto prima dei pescatori professionisti.


Vertical jigging

Due possibilità nella nostra zona: palamite, che aumentano l'attività in questo periodo, in zona "bettoline" (occhio ai verbali, non vi avvicinate troppo, il limite è 0,75 miglia); dentici a Tor Paterno, cercando con l'ecoscandaglio i branchi che si formano in attesa del periodo riproduttivo e la crescente aggressività e territorialità tipica di questo periodo.


Traina con gli artificiali

Come accennato in precedenza, in questo periodo dovrebbe iniziare il “montone” dei dentici. Sfruttando l’aggressività e la difesa del territorio, insiti nella natura di questo pesce ed amplificati in questo particolare periodo, trainando artificiali di generose dimensioni vicino al fondo è possibile effettuare delle belle catture. Per affondare e pescare con velocità di 4-5 nodi si deve necessariamente ricorrere al monel oppure all’affondatore.


In acque di più modesta profondità, è possibile insidiare le palamite. In genere, dovremo battere le batimetriche tra gli 8 ed i 15 metri anche se la natura pelagica di questi pesci li porta a girare parecchio e talvolta tenderanno ad allontanarsi maggiormente dalla costa. Capitano giornate nelle quali i pesci si portano anche oltre i 30 metri di fondo. La ricerca non è delle più facili, perché in questo periodo è piuttosto raro trovarle in mangianza su alici o sarde.
Anche i primi lanzardi fanno la loro comparsa e cadranno vittime dei nostri artificiali trainati a mezz’acqua.
Sottocosta potremo puntare sulle ultime spigole o sui primi serra di stagione con le tecniche specifiche.


Drifting

Da quando sono entrate in vigore le norme di tutela del tonno rosso (2009) la pesca di questa specie è vietata fino a metà Giugno. Perciò ci vuole ancora pazienza.


Light Drifting

I pesci iniziano ad accostare ma stazionano abbastanza fondi ed è difficile far risalire le palamite ed i lanzardi a portata delle nostre lenze. Dovremo pescare un pò più affondati.


Almeno dalle nostre parti, è ancora un pò presto per questo tipo di pesca ma non è affatto detto che non ci possa provare e ottenere successi, specie se la stagione anticipasse con delle giornate calde.


Spinning costiero

I primi serra di stagione sono facile vittima di questa tecnica. Il difficile è trovarsi nel posto giusto nel momento giusto. Verso la fine del mese ci si può provare ma è bene preventivare più di qualche uscita a vuoto.
Le scadute di eventuali mareggiate potrebbero regalarci le ultime spigole di stagione.

 
Spinning in mare aperto

E’ tempo perso o quasi. Facciamoci trovare pronti a sfruttare un’eventuale imprevista mangianza ma sconsigliamo di impostare un’uscita su questa tecnica di pesca in questo periodo dell’anno. Manca poco, basta un pò di pazienza.


Bolentino

Ultimi fragolini di stagione. Con l’aumento della temperatura dell’acqua si disperdono, anche se il dubbio che si possano continuare a pescare ancora mi rimane. Non sarà che non li prendiamo più solo perché ci dedichiamo ad altre tecniche di pesca e ad altre prede? Allerghiamo dunque la ricerca, battiamo zone di maggio profondità e... chissà, magari troviamo le tanute raggruppate e... bingo!


Altre tecniche

Anche in questo caso, la stagione è agli sgoccioli. Scordiamoci le seppie fino al prossimo autunno, si prendono solo con nasse e reti da posta, e dedichiamoci ad altro. Se poi vogliamo fare un tentativo coi molluschi cefalopodi… magari è meglio andare a polpi, con le tecniche specifiche (polpare più o meno arricchite di richiami naturali e artificiali), qualcuno in giro c'è sempre nelle zone rocciose, tra i manufatti dei porti, vicino alle barriere artificiali poste a protezione delle spiagge. Ultime occasioni anche per i calamari, con l'innalzamento della temperatura dell'acqua si sprofonderanno gradualmente e trovarli sarà sempre più difficile.

 

da www.nauticareport.it

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